IV edizione 2002

Presiede il Dott. Felice GRASSI - Provveditore agli Studi di Foggia.
Sono presenti: Prof.ssa Berenice FRASSANITO - Direttrice I.P. "Garrone"- Canosa; Don Michele MALCANGIO - Parroco Maria SS. Assunta; Prof. Cosimo Damiano ARNESANO - Presidente Comitato "Una ragione in più"; Dott. Vittorio PALUMBIERI - Direttore APT di Bari; Dott. Ermanno LEO - Oncologo, presidente ARECO; Dott. Pasquale MALCANGIO - ex sindaco Canosa; Avv. Giovanni LOMUSCIO - ex sindaco Canosa; Rag. Nicola ZAGARIA - Presidente Banfi Club; Rag. Michele GERMINARIO - Presidente Circolo al Corso; Prof. Giuseppe ACHILLE - Vicepreside Istituto Istruzione Secondaria, Prof. Michele Primo PRETE - Dirigente scolastico ITC Bisceglie; Dott. Paolo PINNELLI - Giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno; Sig. Orazio LOVINO - Presidente Associazione Amici del Presepe; Sig. Vincenzo DI NUNNO - Operatore CRSEC Ba/2; Prof. Vittorio FIDANZA - Assessore alla cultura Comune Foggia; Dott. Michele GARRIBBA - Presidente Società Storia Patria Canosa.

Dopo un attento esame delle diverse segnalazioni pervenute, se ne dà lettura e si passa alla votazione per scrutinio segreto. Segue lo spoglio delle schede.

Il Presidente proclama e assegna il Premio Diomede a
Lino BANFI

Il suo vero nome è Pasquale Zagaria. Primo nome d'arte fu Lino (diminutivo di Pasquale) Zaga (cognome accorciato). Su indicazione di Totò, che riteneva malaugurante un cognome mutilato, Zaga venne sostituito da Banfi, pescato a caso in un registro di alunni da un insegnante nonché impresario d'avanspettacolo e marito di soubrette.
Nato ad Andria l’11 luglio 1936 e cresciuto a Canosa, ha affidato e affida le risorse della sua comicità irruente e immediata a quel dialetto pugliese che divarica e stravolge le vocali, ereditando così un linguaggio portato al successo, sullo schermo e in palcoscenico, negli anni '40-50 dal caratterista Guglielmo Inglese.
Si avvicina al teatro per evitare la carriera ecclesiastica consigliatagli dal padre. Esordì come cantante di feste musicali e attore di fotoromanzi (vinse in gioventù un concorso di bellezza e fotogenia...). Poi, a diciotto anni, nel 1954, tentò senza fortuna, a Milano, l'avventura in teatro di varietà. Patì fame vera, se all'epoca si fece ricoverare in ospedale per farsi togliere le tonsille, pur di procurarsi per qualche giorno un letto e un pasto.
Viene scritturato nella compagnia di Arturo Vetrani. Le sue caratterizzazioni ottengono moltissimi consensi da parte del pubblico, in quanto il comico canosino già allora amava portare in scena elementi tipici della sua terra, come modi di dire, giochi di parole, vezzi e doppi sensi alquanto piccanti.
Si trasferì a Roma nel '57 e qui cominciò la carriera di comico di spettacoli di varietà: quattordici anni di avanspettacolo, in compagnie di “scavalcamontagne”, sempre in disagiate tournée: formazioni composte da comico, soubrette e “spalla” solista (cantante o virtuoso di qualche strumento, tromba o armonica o batteria). Poi si esibisce al"Puff", mitico locale di cabaret di Lando Fiorini, con comici del calibro di Enrico Montesano. La sua irresistibile verve contagia persino i produttori cinematografici, che lo scritturarono in diverse commedie come quelle di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, anche se ancora in ruoli secondari.

E' negli anni ‘70 però che Lino Banfi diventa il vero cavallo di battaglia della Commedia all'Italiana: la sua presenza nelle pellicole dell'epoca, oltre chiaramente all'aggiunta della bella di turno (Edwige Fenech ed altre maggiorate), è una garanzia di incassi strepitosi.

Con il tramonto della Commedia Sexy il nostro beniamino continua comunque a fare del cinema, con discreto successo, ma ha modo di conoscere anche un altro grande strumento di comunicazione: la televisione, che non solo gli permette di farsi conoscere anche al pubblico che snobbava i suoi film, ma gli dà la possibilità di potersi esprimere in altri ruoli oltre quello ormai iper inflazionato del pugliese "arrapeto".
In quest'ultimo decennio assistiamo ad un Lino Banfi indubbiamente cresciuto artisticamente. E’ conduttore di programmi televisivi di vasta audience, da Risatissima (1985) a Domenica in (1987), da Stasera Lino (1988) a Il Caso Sanremo (1990), con Renzo Arbore.
Il Vigile Urbano, Un Inviato molto speciale, Un medico in Famiglia, Angelo il custode, Vola Sciusciù, sono soltanto alcuni dei più recenti successi televisivi di un attore che negli ultimi anni ha saputo una volta per tutte dimostrare la sua straordinaria versatilità e completezza artistica.

Lino Banfi è ambasciatore UNICEF. Tanti sono i suoi riconoscimenti (Cavaliere, Comandante e Grand’Ufficiale dell’Ordine di Merito della Repubblica Italiana, Premio Personalità Europea, Premio Gino Tani per gli spettacoli di varietà, altri), ultimamente, nel 2002, gli è stato conferito il Premio alla carriera Telemerit Award.

[1] Lo scrive nel volume autobiografico Alla grande! del 1991: “… dopo l’intervento il medico ebbe pietà di me, e fra gli infermieri che sapevano e che applaudivano, decise: “… altri 15 giorni di accertamenti e due pasti quotidiani abbondanti!”.
[2] Banfi rievocherà efficacemente quel mondo interpretando, nella stagione 1993-94, la rivista Arcobaleno, scritta con Dino e Gustavo Verde e allestita dal coreografo Gino Landi; nel cast, Angiolina Quinterno e Gian (Gianfabio Bosco), anch'egli vecchia gloria, in coppia con Ric (Riccardo Miniggio), dell'avanspettacolo. [3] In televisione debutta nel 1975 in Senza rete con Alberto Lupo.
[4] Lino Banfi, tranquillo attore di Canosa di Puglia: «Devo al passato la serenità di oggi, il piacere di avere una famiglia. Di pensare con dolcezza a mio padre, che aveva studiato fino alla terza elementare e con fierezza dichiarava, "però, io, l’ho fatta mentre ero sotto le armi", come se quel fatto lo rendesse più erudito. E mia madre che mi dipingeva come un fenomeno, un vanto da vantare. Guadagnavo 800 mila lire? Lei diceva: mio figlio sì che è un grand’uomo, ha preso 150 milioni».

Il Premio Diomede alla memoria a
don Attilio PAULICELLI

Sacerdote, nato a Canosa di Puglia il 30 gennaio 1921 ed è morto il 17 ottobre 1989 sempre a Canosa.
Ha avuto sempre molto vivo in sé l’amore al paese natio. Un amore che si è espresso particolarmente attivo negli anni ultimi della 2° guerra mondiale accanto ad una popolazione smarrita, insicura e nella fame. La zona da lui servita è il Rosale, che con la zona Castello, erano le più povere di Canosa.
Si iscrisse subito alla “Società di Storia Patria per la Puglia”, nella sezione canosina, per dare e ricevere stimoli al suo interesse per la storia di Canosa. Da questo sua amore a Canosa sono nate due opere grandiose che hanno rilanciato e reso vivo l’interesse per la nostra storia:
a) il libro “San Sabino nella Storia di Canosa”. Già dalla scelta del titolo don Attilio ha voluto farci capire e conoscere, in San Sabino, come in sé stesso, l’esistenza di un forte connubio tra il Santo e la Sua città. Quanto della storia di Canosa don Attilio ci ha offerto nel libro su San Sabino, arriva a noi:
- approfondito nelle notizie;
- preciso nei tempi;
- arricchito di molte note;
- ampia bibliografia italiana ed estera.
Si tratta proprio di una grande opera.

b) E’ di don Attilio anche la traduzione dalla lingua latina della “Storia della Chiesa di Canosa”, autore il Prevosto Angelo Andrea Tortora.
Il latino del testo è un tardo-latino, molto difficile a tradursi e che ha tolto a don Attilio molte e molte ore di sonno, dovendo coniugare insieme la pastorale Parrocchiale e l’impegno della voluminosa opera. Gli stessi tempi che si era prefisso ne uscirono, per questo, molto allungati. Altra grande difficoltà: don Attilio ha dovuto lavorare molto nella ricerca e precisazione dei dati e delle date. Fu impresa molto dura trovare opere collaterali per confronti molteplici; queste opere parallele che don Attilio ha trovato, ce le lascia come fonti per ulteriori approfondimenti.
Oggi “La storia della Chiesa di Canosa” è molto richiesta; diversi Professori di Università consigliano l’opera a tanti studenti. La storia e l’archeologia stanno giustamente e finalmente affermandosi anche da noi.

(don Sabino FIORAVANTI)